CHIRURGIA DEL BASICRANIO durante l’emergenza COVID-19
CHIRURGIA DEL BASICRANIO durante l’emergenza COVID-19
La rapida diffusione dell’epidemia di coronavirus ha imposto cambiamenti epocali nelle nostre abitudini quotidiane così come ha rivoluzionato la nostra pratica clinica e chirurgica abituale. Dal 12 marzo 2020, quando la WHO ha annunciato ufficialmente che l’infezione da COVID-19 rappresentava una vera e propria pandemia mondiale, il personale sanitario non può esimersi dal mettere in atto strategie adeguate di contenimento dell’infezione e deve operare al fine di salvaguardare il più possibile la propria salute e quella dei pazienti. Assistiamo inoltre ad una pesante restrizione delle risorse sanitarie, che devono essere reindirizzate a sostegno della gestione della pandemia e sottratte quindi alle normali attività cliniche e chirurgiche elettive.
Come già avvenuto per molte società scientifiche internazionali, anche la Società Italiana del Basicranio vuole suggerire raccomandazioni cliniche e comportamentali per affrontare l’emergenza in maniera adeguata, che sono frutto delle evidenze scientifiche ad oggi disponibili così come dell’esperienza concreta “sul campo” di chi si trova a fronteggiare ogni giorno l’epidemia nelle aree calde dell’infezione.
Perdita dell’olfatto e sintomatologia “a rischio”
Oltre a rialzo della temperatura corporea, tosse, dispnea e alvo diarroico, esistono altri sintomi che possono essere utili per identificare i pazienti a rischio. Fra questi, vogliamo sottolineare l’importanza di ipo/anosmia e ipo/ageusia, che, come confermato da numerose evidenze scientifiche in diversi paesi del mondo, si stanno configurando come veri e propri sintomi associati all’infezione da COVID-19. 1 È noto che, anche l’infezione sostenuta da altri virus respiratori, può associarsi con perdita di gusto e olfatto nel 15%-40% dei casi. È importante indagare questo sintomo, anche nei consulti telefonici, per ipotizzare la presenza dell’infezione. Le raccomandazioni terapeutiche per i pazienti con insorgenza improvvisa di ipo/anosmia sono: isolamento sociale in quarantena per 14 giorni, training olfattorio nasale, acido-alfalipoico per os e gocce nasali a base di vitamina A, per favorire la ripresa della funzione gusto-olfattiva. 1 Al contrario, si raccomanda di evitare l’uso di corticosteroidi per via orale e per via topica nasale, che potrebbero interferire con il successivo decorso dell’infezione. 2 Si noti però, che la terapia steroide topica nasale cronica già in atto non deve essere sospesa bruscamente poiché questo potrebbe esacerbare i sintomi allergici e rinosinusitici, che potrebbero mimare i sintomi dell’infezione da coronavirus. 2
Norme precauzionali per il personale sanitario
Il rischio infettivo si propaga tramite droplets ed è tanto maggiore quanto più l’operatore viene in contatto con le vie aeree del paziente (visite, procedure endoscopiche diagnostiche, chirurgia). Otorinolaringoiatri e Neurochirurghi sono pertanto personale ad alto riscio. L’evidenza aneddotica del primo caso di infezione da COVID-19 durante una procedura chirurgica endoscopica transfenoidale all’ipofisi a Wuhan, Cina, che ha determinato il contagio di 14 operatori sanitari, mette in luce la pericolosità non tanto dell’atto chirurgico specifico in sé, quanto più dell’inappropriata selezione del paziente e dei dispositivi di sicurezza impiegati. 3 Ad oggi, centinaia di medici ed operatori sanitari sono stati ricoverati per infezione da COVID-19 in Cina e in Europa, ed alcuni di loro, purtroppo, sono anche deceduti. 3 Le raccomandazioni sono pertanto quelle di indossare SEMPRE cuffia, mascherina FFP2/N95 monouso, camice monouso idrorepellente, guanti, occhiali/visiera di protezione. 4 Per procedure diagnostiche o terapeutiche in pazienti COVID-19 positivi o quando si tratti di una procedura urgente senza possibilità di testare il paziente per il virus, si raccomanda mascherina FFP3 e/o PAPRs (Powered Air Purifying Respirators). 4
Test per la positività a COVID-19
Sono attualmente disponibili test con tampone nasofaringeo, basati su reverse-transcriptase PCR per identificare SARSCoV-2. Questi test necessitano di circa 4-6 ore ma le problematiche logistiche generalmente prolungano i tempi di attesa per il risultato a circa 24-48 ore. Questi test sono gravati da un elevato numero di falsi negativi. Pertanto si raccomanda l’esecuzione, sempre, di due tamponi nasofaringei, eseguiti a distanza di almeno 2-4 giorni uno dall’altro, per migliorare la sensibilità della metodica. 5
Negli ultimi giorni si stanno rendendo disponibili nuove metodiche di immunoessay per la determinazione ematica di anticorpi IgM ed IgG specifici per SARS-CoV-2, che possono restituire un risultato in circa 20-40 minuti. Durante le fasi precoci dell’infezione (primi 4-10 giorni) le IgM hanno una sensibilità solo del 70%, che cresce rapidamente fino al 92.3% fra il giorno 11 e il giorno 24. In questo stesso periodo più tardivo di infezione, la componente IgG del test raggiunge il 98.6% di sensibilità. Queste nuove metodiche, oltre ad essere più rapide, offrono complessivamente un tasso più basso di falsi negativi (circa 13%) e pertanto dovrebbero essere impiegate sempre di più nei prossimi mesi. 5
Valutazioni ambulatoriali
Si raccomanda di rimandare tutte le procedure ambulatoriali ELETTIVE e NON URGENTI. Molti consulti e valutazioni possono essere eseguiti telefonicamente. Lo screening telefonico può essere molto utile anche per selezionare i casi urgenti, che necessitano davvero di una visita in tempi brevi, e per identificare i pazienti con sintomatologia sospetta, che devono essere indirizzati verso un percorso COVID-19 per approfondimenti diagnostico-terapeutici. 6 Si raccomanda di indossare i dispositivi di protezione adeguati, favorire l’utilizzo di mascherina chirurgica da parte del paziente, promuovere una frequente igienizzazione alcoolica delle mani, mantenere le distanze interpersonali di sicurezza (maggiore di 1 metro), ammettere alla visita solo il paziente (accompagnatori solo in caso di pazienti minori o disabili). 4
Interventi chirurgici del basicranio
I dati che emergono dalle esperienze cliniche internazionali evidenziano come le procedure chirurgiche che coinvolgano le vie aeree o che le utilizzino come corridoio chirurgico, come gli interventi transnasali al basicranio, siano da considerarsi come procedure ad alto rischio. 3 Non si tratta ovviamente della procedura endoscopica in sé ad essere rischiosa, quanto più è proprio la sede anatomica nasale e faringea che rappresenta un territorio a rischio, poiché serbatoio ad elevata carica virale. Pertanto, tutte le procedure endoscopiche, microscopiche e open che coinvolgano questi distretti anatomici devono essere considerate a rischio. Allo stesso modo, anche le procedure chirurgiche al basicranio laterale sono a rischio, viste le pregresse evidenze scientifiche che documentano la presenza di virus respiratori nelle mucose dell’orecchio medio. 7 Pertanto le raccomandazioni attuali sono le seguenti:
v L’attività chirurgica in elezione, o comunque non urgente, DEVE ESSERE COMPLETAMENTE SOSPESA.
v Devono essere eseguiti solo gli interventi chirurgici urgenti (gravi traumi, emorragie, infezioni/ascessi) e gli interventi chirurgici non procrastinabili (tumori maligni con estensione locale critica ad encefalo, orbita e/o al limite dell’operabilità, per i quali un’attesa maggiore di 30 giorni potrebbe risultare fatale per la prognosi quoad vitam et valetudinem).
v È mandatorio testare per COVID-19 TUTTI i pazienti candidati alla chirurgia, con almeno 2 test ripetuti a distanza di 2- 4 giorni, per minimizzare i falsi negativi (l’ultimo test deve essere eseguito entro le 48 ore precedenti l’intervento chirurgico). 3,5
v Per i pazienti COVID-19 positivi: le procedure devono essere rimandate dopo la negativizzazione del tampone, qualora possibile. Se la procedura è strettamente necessaria per la sopravvivenza del paziente, l’intervento chirurgico deve essere eseguito in sale operatorie dedicate, a pressione negativa, con un percorso protetto prestabilito per il paziente, che non vada ad interferire con i percorsi e le sale operatorie COVID-19 free. Tutto lo staff medico ed infermieristico di sala operatoria deve indossare dispositivi FFP3 e/o PAPRs, occhiali/visiera, doppi guanti, camice idrorepellente e cuffia di protezione, non solo per tutta la durata della chirurgia ma anche per tutta la durata della permanenza del paziente in sala operatoria. 4
v Se non fosse possibile eseguire test per COVID-19 (procedure in emergenza): comportarsi come se il paziente fosse positivo.
v Procedure chirurgiche in pazienti COVID-19 negativi: utilizzare comunque norme di protezione individuali maggiori rispetto al solito (almeno mascherina FFP2), in considerazione del significativo numero di falsi negativi ai tamponi attualmente in utilizzo.
v Evitare/ridurre l’utilizzo di strumentazione chirurgica nasale powered (trapani, debriders) e di dispositivi a spray, che favoriscono la vaporizzazione di particelle mucose potenzialmente infette. 3
v La fresatura della mastoide crea allo stesso modo droplets e areosolizzazione delle particelle e quindi deve essere evitata. 7
v Tutto l’ambiente della sala operatoria deve essere considerato a rischio per tutta la durata della permanenza del paziente in sala operatoria. Si consiglia dunque di minimizzare il personale presente in sala operatoria; allo stesso modo observers, fellows e medici in formazione devono essere esclusi dalle sale operatorie in questo periodo per minimizzare le esposizioni. 2,3
v Informare adeguatamente i pazienti COVID-19 negativi che sono stati operati di attenersi a norme igienicocomportamentali per una gestione appropriata del periodo post-operatorio (per evitare successive sovrainfezioni): lavaggio delle mani accurato e frequente, indossare sempre mascherina chirurgica, distanza interpersonale maggiore di 1 metro. 4
Varese, 30 marzo 2020
A nome del Consiglio Direttivo della SIB
Prof. Paolo Castelnuovo
1. Z.M. Patel et al. Precautions for endoscopic transnasal skull base surgery during Loss of sense of smell as marker of COVID-19 infection. Royal College of Surgeons of England - www.entuk.org
2. COVID-19: What’s NOW? European Rhinologic Society, Guideline and Recommendations, March 2020
3. Z.M. Patel et al. Precautions for endoscopic transnasal skull base surgery during the Covid-19 pandemic. Stanford University Press, March 2020
4. https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/331215/WHO-2019- nCov-IPCPPE_use-2020.1-eng.pdf
5. Sheridan C. Fast, portable tests come online to curb coronavirus pandemic. Nat Biotechnol. March 2020, https://doi.org/10.1038/d41587-020-00010-2
6. C. Zoia et al. Neurosurgery during the COVID-19 pandemic: update from Lombardy, northern Italy. Acta Neurochirurgica 2020. https://doi.org/10.1007/s00701-020-04305-w
7. R.K. Jackler. Covid-19 and Ear Surgery. Stanford University Press, March 2020